1 dicembre 2008

Impazzita

Ebbene sì, devo essere completamente impazzita per mettermi a scrivere un post a quest'ora. Insonnia. Da quasi un'ora ciondolo per casa (peraltro minuscola), coccolo i gatti, bevo camomilla, bevo acqua, navigo in Internet, leggo stupidaggini.

Sono più di due mesi che non posto più, e i motivi sono molti. Non ho potuto dedicarmi alla cucina quanto avrei voluto, e quel poco che ho fatto è stato la copia di ricette già provate. Niente di entusiasmante, quindi.

Piuttosto che scrivere stupidaggini, preferisco non scrivere (sempre per il solito motivo che è meglio star zitti e non dare la conferma di essere cretini aprendo bocca).

C'è però una ricettina (di cui non ho foto, vedrò cosa si adatta a questo post sconclusionato), che ho preparato la settimana scorsa, e che secondo me è un primo alternativo, ma gustosissimo.



Lasagne vegetariane

1 l di besciamella (a me le lasagne piacciono molto morbide e con tanta besciamella)
1 porro
3 carote medie
3 zucchine medie
lasagne (se fossi una brava cuoca le avrei fatte da sola ma non avevo tempo nè voglia)

La besciamella io la preparo con dosi un po' ad occhio. L'unica accortezza che uso è di usare latte tiepido, quasi caldo. La besciamella viene più morbida e secondo me si amalgama meglio.
Affetto sia le carote sia le zucchine a julienne.
Trito finemente il porro, lo faccio imbiondire in circa 4/5 cucchiai d'olio. Aggiungo le carote e le zucchine, e le lascio sul fuoco finchè non appassiscono un pochino. A questo punto aggiungo circa la metà della besciamella, mescolo bene e lascio sul fuoco (basso) ancora cinque minuti circa.
A questo punto si procede come per le lasagne classiche: sul fondo besciamella, pasta, besciamella con le verdure, pasta, besciamella, pasta, besciamella con le verdure and so on.

E' un primo insolito, ma che si adatta bene al tempo piovoso, umido e freddo di questi tempi.


Ho trovato questa foto che mi piace molto. Se ci fossero Mary e Bert che ballano, sarebbe perfetta. (Mi riferisco, ovviamente, a Mary Poppins ;-) )

26 settembre 2008

E così vai via...

E mi sento come quella della pubblicità della Costa Crociere al ritorno dalle vacanze: sfatta, depressa, incline al pianto e ancora non rassegnata a quello che vedo guardando dalla finestra.

Fino all’altro ieri vedevo questo:


E non metto la foto di quello che ho ripreso a vedere perché mi rifiuto di fotografare una simile bestialità. Non capisco come si possa sopportare di vivere decine di anni soffocati da rumore e cemento.

Intanto prepariamo il nostro trasloco, finalmente abbiamo deciso, non possiamo più star qua.

Le vacanze sono finite, anche se hanno avuto un allungamento di tre giorni, per un lutto. Potrei stare a parlare per ore di tante cose, avevo pensato ad un post completamente diverso, ma stamattina proprio non gira.

E poi ho talmente tante cose da stirare, il letto da fare, le lenzuola appena lavate da stendere, il bucato da ritirare… e fortuna che in vacanza metà della roba l’avevo già lavata e stirata!

Ci riscriviamo appena mi passa tutta questa malinconia!

Non posso non lasciarvi però con una ricetta tanto semplice quanto gustosa:


Strozzapreti alla ceciongola

Dopo aver fatto spurgare le vongole in acqua e sale (io cambio l’acqua due volte, le vongole stanno in acqua 5 ore in tutto e a metà del tempo le metto in acqua salata pulita), si trasferiscono in una padella e si fanno aprire. In vacanza il seguito è stato più selvaggio causa mancanza di pentole, tempo e… voglia J. Però si dovrebbe procedere così:

Mettere l’acqua di cottura delle vongole da parte, dopo averla filtrata insieme ad un po’ di molluschi tolti dalle valve e a vongole intere. Si fa bollire l’acqua per gli strozzapreti, nel frattempo si mette in una padella un filo d’olio con uno spicchio di aglio da togliere appena si è imbiondito. Dopodiché versare i ceci (io ho usato quelli in scatola per i motivi di cui sopra) e le vongole con la loro acqua e far salare un po’ in modo che i ceci prendano un po’ di sapore. Io ci metto anche un po’ di prezzemolo. Appena gli strozzapreti sono cotti, aggiungerli alla padella con ceci e vongole, saltare. Mettere nei piatti con un po’ di prezzemolo fresco tritato.


1 settembre 2008

Aspettando la pioggia...

Oggi è proprio una giornata pigra, di quelle in cui non si ha voglia di fare, di leggere, di scrivere, nemmeno di guardare la tv.
Così me ne sto seduta a guardare fuori dalla finestra, aspettando che piova e che l'acqua lavi via un po' di malinconia, un po' di ansie degli ultimi giorni (che forse da domani aumenteranno.. o forse da venerdì... o forse no), e che faccia arrivare presto il fine settimana. Lo so, siamo solo a lunedì.
E così ieri sera per scrollarmi di dosso un po' di cattivo umore ho fatto una crostata. Permettetemi un piccolino salto d'orgoglio: ho fatto io sia la frolla, che stavolta è venuta particolarmente bene, sia, udite udite, la marmellata di pesche. E questo mi rende particolarmente saltellante perché era una delle tante cose che mi ripromettevo di fare ma che poi, vinta dalla pigrizia (e dalla paura del botulino), finivo per comprare.

Ingredienti frolla:

150 g di burro
250 g di farina
2 tuorli
80 g di zucchero a velo

Io uso burro freddo di frigorifero, trovo che la frolla venga molto meglio. Ho notato un netto miglioramento anche sostituendo lo zucchero semolato con lo zucchero a velo. Si scioglie in bocca!
Taglio a listarelle il burro, aggiungo la farina un po' per volta e impasto velocemente. Aggiungo lo zucchero passato al setaccio. Aggiungo i tuorli (sempre velocemente).
Viene una pasta molto morbida, cremosa quasi.
Lascio riposare in frigo per una mezzoretta.
Stendo la pasta sulla carta forno e la "trasferisco" così stesa sul fondo della tortiera. Bucherello per bene e passo in forno a 200° per dieci minuti. Lascio raffreddare, spalmo la marmellata, decoro, e inforno a 200 per altri 10 minuti.

Note:
la crostata andrebbe poi spennellata col rosso d'uovo, ma mi sono dimenticata!!!
Nell'impasto si può aggiungere l'aroma che si preferisce: scorza d'arancia o limone grattugiata, cannella, vaniglia o quello che più vi piace.

La marmellata, invece, l'ho fatta così con la mia fantastica macchina del pane:
Ho pelato e tagliato a dadini 1 kg di pesche e le ho messe nel contenitore della macchina del pane con 200 g di fruttosio che avevo precedentemente mescolato al fruttapec. Ho impostato il programma, e alla fine con una schiumarola ho "pulito" la marmellata.
Attenzione perché col fruttosio il tempo di conservazione si riduce notevolmente. A me ne son venuti due barattoli, uno da mezzo kg e uno da 250 colmi... e sono già finiti!

Ed ecco il frutto (già addentato) del mio lavoro:



Nel frattempo sta piovendo, e io mi sento già meglio!

28 agosto 2008

Il bello e il buono

Girovagando per foodblog, in internet in generale, leggendo e sfogliando riviste, mi sono mentalmente annotata i prossimi passi da fare, che qui riporto.

Per stare in cucina, è necessario fare un rimodernamento/cambiamento/aggiornamento/rimpolpamento di piatti, piattini, bicchieri, bicchierini, attrezzature, coltelli. Mi sono accorta che fino ad oggi “mettevo nei piatti” e basta. Invece mi piacerebbe iniziare a fare quel qualcosina in più, rendere elegante la tavola senza strafare. Insomma, mostrare che ci tengo, e che nulla è al caso diversamente da ora. In più, le attrezzature che ho non bastano, e comunque c’è un tale caos dentro le mensole che anche se avessi qualcosa di utile, non potrei trovarlo. Quindi, in previsione di un trasloco vicino ma non troppo, questo rivoltare in cassetti, pensili, mensole e scaffali, può essere anche un aiuto nel buttare ciò che non uso e/o non mi piace e fare ordine tra ciò che è utile e mi piace.

Direi che, per iniziare, e folgorata dalle creme e dai dolci al cucchiaio serviti in bicchieri, dovrò prendere dei semplici bicchieri di vetro (non proprio da osteria però), delle tazze che ho visto con sottobicchiere e cucchiaino di legno, dei piattini rettangolari per servire i dolci e un coltellino affilato più una mola per i coltelli che ho già.

Secondo appuntamento sarà trovare delle tovagliette carine ma pratiche da usare tutti i giorni. Le posate le ho già cambiate e le ho prese in acciaio, semplici e che si adattano a quasi tutto.

Terzo passo sarà aggiornare la mia mensolina portaspezie (cardamomo questo sconosciuto) e arricchire la conoscenza delle erbe aromatiche o delle radici (zenzero, il mai utilizzato). Per fare questo devo trovare qui in città un negozio abbastanza ben fornito, oppure mi piacerebbe molto un mercato in cui vendano spezie, erbe e radici di ogni genere. Qui a Genova non so se c’è. Mi sa che la prossima volta (spero entro due settimane) in cui andrò a Roma, mi farò portare dal mio eroe in qualche mercato. Dopodichè inizierò a sperimentare anche questi sapori nuovi.

Quarto passo. Vergognosa per la triste foto riportata qui sotto, devo assolutamente imparare abbinamenti colori, esposizione, angolazione… insomma, devo imparare a fotografare. La macchina nuova c’è ma ancora non si vede, intanto proverò a fare degli accostamenti di colore e luce, giusto per iniziare a prendere confidenza con il mezzo. E, oltre che col mezzo, anche col mio occhio ed il mio gusto. Non sono mai stata una persona capace di abbinare i colori. Non sono particolarmente fissata, o, meglio, non ero particolarmente fissata con accessori, colori vestiti/scarpe/borse, ad esempio. Forse perché mi accontentavo che i vestiti “mi andassero”, che l’orologio mi piacesse, che le scarpe fossero comode, nulla più. Un po’ come “mettere nei piatti”.

Ora che ci penso, questo potrebbe essere visto come una svolta, no? Da adesso in poi oltre al “buono” ci sarà anche il “bello”.

Aspirante quinto passo. Mi piacerebbe seguire un paio di corsi di Chef per caso, la scuola di cucina che c’è qui a Genova. Non so se ce ne sono altre, per la verità, ma la loro mi sembra davvero buona. Vista la mia inesperienza i corsi dovrei farli tutti. Vedremo se e quali riuscirò a fare.

Domani ho un appuntamento importante, se andrà bene farò il crumble di prugne che ho trovato su “sale e pepe” (dove ci sono le ricette al cocco di Cavoletto).

Aspettiamo.

E buon giovedì (che io ero convinta fosse venerdì).


Lo so, le foto non sono granchè, ma se le posto poi posso notare meglio il miglioramento ^_^

23 agosto 2008

Una pizza buona così!

Ci sono giorni un po' pigri e lenti, passati tra commissioni (poche) e riposo, ozio e voglia di far poco. In giorni così mi viene voglia di dedicarmi per bene alla cucina, a fare qualcosa che richieda tempo e attenzione, e cura. Perchè è vero, le cose fatte con lentezza sono le migliori. Che poi non è lentezza, ma è dare il tempo necessario.

E così mi sono cimentata nella Pizza Casalinga di Via delle rose. Ho però fatto una modifica all'impasto, avendo scoperto il poolish. Il poolish è una prima lievitazione del lievito con poca farina. Questo fa in modo che l'impasto non sappia troppo di lievito.

In pratica faccio così: in un bicchiere d'acqua calda sciolgo un cubetto di lievito fresco. Nell'insalatiera poi verso la soluzione e aggiungo un po' del mezzo kg di farina (io per la pizza, visto che mi piace morbida, uso la farina 0). Faccio lievitare mezzora da solo, poi aggiungo il resto della farina e dell'acqua. Non mescolo energicamente, ma con una forchetta di legno mi limito a far amalgamare velocemente gli ingredienti. Per ottenere una pizza molto morbida l'impasto deve essere ben idratato, io per mezzo kg di farina uso 400 ml d'acqua a temperatura ambiente, compresa quella del bicchere per il lievito e della tazzina per il sale. Lascio lievitare un paio d'ore. Unisco poi una tazzina di acqua calda in cui ho sciolto due cucchiaini di sale grosso. Lascio amalgamare una decina di minuti, e poi divido l'impasto, che sarà una pastella molto elastica. Essendo l'impasto molto morbido, vi sarà difficile stenderlo con le mani, quindi mi aiuto con una paletta a "spalmarlo" sulla teglia, e lascio lievitare così un'altra mezzora.
Quindi in totale gli ingredienti vengono così:

500 gr di Farina 0
400 ml di acqua
1 cubetto di lievito
2 cucchiaini di sale grosso


Questo è il risultato. Purtroppo non ho ancora una macchina fotografica che mi permetta di avere delle immagini che rendano giustizia al mio operato, ma presto.. ;-)

Intanto sto sterilizzando i barattoli per la marmellata che farò domani... speriamo di non far troppi danni e di non intossicare me e gli altri.

Iniziamo...


Inizio questo blog sulla spinta (ammirata) dei blog di cucinaenonsolo che trovate qui a destra.

Ho sempre avuto il pallino della cucina e per vari motivi non sono mai riuscita a curarla come ora. Sono ancora alle prime (primissime) armi ma, sempre con l'aiuto dei blog che segnalo e di loro numerosi spunti e dritte sto imparando.

A questa passione aggiungete in nuovo interesse per la fotografia (le foto che metterò per il prossimo mese non sono ancora come vorrei ma... un po' di pazienza e arriveranno -spero- foto migliori), la scrittura e la lettura ed eccomi qua.

Non so se presentarmi, probabilmente lo farò di volta in volta con i posts visto che non sarà un blog prettamente culinario.
Come si può capire, adoro Parigi, quindi, si inizia... prendendo il metrò!

Buon viaggio (più a me che a voi :-))